Virtual Data Center, DRaaS e DaaS: quando le infrastrutture cambiano insieme allo scenario di mercato

ARTICOLO/ 21 MARZO 2024

 

Virtual Data Center, DRaaS e DaaS: quando le infrastrutture cambiano insieme allo scenario di mercato

Contesto

Nel contesto attuale, caratterizzato da un rapido progresso tecnologico e da un'inevitabile spinta verso la digitalizzazione, le aziende si trovano di fronte a sfide e opportunità senza precedenti. La necessità di aumentare la produttività aziendale, mantenendo al contempo flessibilità e resilienza, richiede un approccio innovativo all'uso della tecnologia. In questo scenario, emerge l'importanza di soluzioni avanzate di cloud computing, come i Virtual Data Center (VDC) e il Desktop as a Service (DaaS), che offrono agilità, efficienza e sicurezza, fondamentali per competere nel mercato globale.

In particolare, le aziende del settore manifatturiero sono necessariamente spinte ad una importante fase di digitalizzazione dei processi di business per non perdere la propria competitività sul mercato globale e per migliorare le proprie performance.

Questo implica l’inserimento in azienda di nuovi sistemi informatici e l’aggiornamento di quelli in essere, a partire dai classici sistemi di progettazione CAD 3D (computer aided design) ai sistemi CAE (computer aided engineering) ossia di simulazione sul gemello digitale (digital twin) del prodotto per svolgere ogni tipo di prova (es. fluidica, termica, ecc…) senza dover realizzare un prototipo fisico del prodotto.

Questi sistemi CAD e CAE hanno un elevato assorbimento di risorse computazionali dalle workstation su cui vengono utilizzati e ad ogni nuova versione ne richiedono sempre di più. Questo è uno tra i principali motivi che ha spinto le aziende manifatturiere a dotarsi di workstation in cloud (VDI=Virtual Desktop Infrastructure) per poter continuamente aumentare ed adeguare le nuove esigenze e capacità prestazionali delle macchine stesse, senza dover incorrere nella sostituzione delle workstation fisiche, ma semplicemente variandone le loro caratteristiche e mantenendole sempre in linea con i requisiti richiesti per l’utilizzo dei vari sistemi.

Per quanto riguarda invece i sistemi aziendali cosiddetti enterprise, anch’essi sono sempre più presenti in azienda: per citarne alcuni a partire dai sistemi di comunicazione e collaborazione come ad esempio Microsoft Oultlook, Teams e le piattaforme di condivisione dei dati, dal sistema gestionale ERP (Enterprise Resource Planning), al sistema PLM (Product Lifecycle Management) di gestione del ciclo di vita del prodotto e dei processi aziendali, al sistema di gestione della relazione con i clienti CRM (Customer Relationship Management), al sistema MES (Manifacturing Execution System) di supporto alla produzione, al sistemi di configurazione tecnica e commerciale di prodotto CPQ (Configure, Price, Quote), al sistema di supporto visivo alla documentazione di prodotto (o di impianto) che utilizzano anche la realtà virtuale e l’”extended reality” (AR/XR) fino ai sistemi che permettono di applicare nel settore manifatturiero soluzioni che sfruttano l’intelligenza artificiale (AI) ed i sistemi che migliorano l’efficienza energetica e la sostenibilità delle aziende in ottica ESG (environmental, social, governance).

L’applicazione di tutti questi sistemi richiede sempre più risorse lato server ed ecco che le caratteristiche della VDC (virtual data center), ossia il server in Cloud, è diventata una soluzione vincente per molte aziende manifatturiere.

Il Virtual Data Center

Il Virtual Data Center (VDC) rappresenta per molte aziende la soluzione infrastrutturale elettiva per gli applicativi enterprise che spesso necessitano di performance significative nel tempo.

Con il termine VDC (Virtual Data Center) si intende un concentrato di infrastrutture cloud create per il mondo del business: si tratta di un ambiente virtuale che consente di non avere vincoli alla scalabilità delle risorse, gestendo il bisogno delle aziende attraverso la tecnologia cloud.  I server virtualizzati in loco vengono distribuiti, gestiti e protetti da personale interno o team esterni. In alternativa, i server virtualizzati di terze parti vengono gestiti in data center remoti da un fornitore di servizi, che offre soluzioni cloud a molte aziende diverse.

Invece, con il termine VDI (Virtual Desktop Infrastructure) si intende una tecnologia che consente di fornire agli utenti un desktop virtuale, ovvero un ambiente desktop che viene eseguito su un server remoto e viene visualizzato sul dispositivo dell'utente attraverso un client desktop remoto

Quali sono i criteri che spingono le aziende ad adottare i VDC?

Se consideriamo che molti applicativi aziendali, come ad esempio il sistema gestionale o ERP (Enterprise Resource Planning) ed ancora di più il sistema PLM (Product Lifecycle Management) di gestione dei dati, documenti e processi aziendali, rappresentano il cuore pulsante dell’azienda, è necessario che le infrastrutture che li ospitano possiedano alcune caratteristiche fondamentali quali:

  • Business continuity: devono garantire la continuità di utilizzo del sistema
  • High performance: devono garantire agli utenti alte performance nell’utilizzo
  • Scalability: devono garantire la possibilità di aumentare, anche temporaneamente le risorse computazionali dedicate
  • Efficiency: devono garantire un’elevata efficienza sia nell’utilizzo che nella gestione delle risorse
  • Security: devono garantire un elevato standard di sicurezza

Quali sono i vantaggi nell'adozione di VDC?

Il VDC permette di ottenere, mediante il cloud, grandi vantaggi in termini di potenza, flessibilità e risparmio sui costi. Secondo le principali società di ricerca in ambito IT, mai come oggi i CIO delle aziende stanno portando sul cloud gli applicativi Enterprise, così come stanno sviluppando interi ecosistemi applicativi direttamente in cloud, sia in sostituzione ad applicazioni già esistenti in azienda, che nel caso dell’attivazione di nuovi servizi digitali.

La tendenza all’adozione di VDC è ormai consolidata perché permette all’azienda di definire esattamente l’infrastruttura necessaria e poterla poi variare nel tempo a seconda delle esigenze aziendali in ambiti che spesso riguardano le performance, come ad esempio:

  • l’aumento delle risorse computazionali per aggiornamenti a nuove versioni dell’applicativo stesso,
  • l’aumento della capacità di storage dei dati e file,
  • l’adeguamento nel tempo in termini di sicurezza dell’infrastruttura seguendo evoluzioni come nuovi criteri e standard.

Un altro aspetto importante è la manutenzione dei server: nel caso delle VDC si può delegare al fornitore del cloud non solo la responsabilità del funzionamento continuo a seconda dello SLA (service level agreement) proposto o concordato, ma anche l’aggiornamento degli eventuali applicativi utilizzati dal server.

Per quanto riguarda la migrazione di un server on-premise ad un server in cloud, ci si affida al managed service provider e alle best practice condivise, che possono agevolare notevolmente questa attività.

Obiettivi e best practice per la gestione di un VDC

I principali obiettivi di un virtual data center sono i seguenti:

  • Efficienza: la sostenibilità incontra il risparmio sui costi;
  • Business continuity: prepararci all’impensabile;
  • Ottimizzazione delle performances: il motore dell’efficienza;

Riconosciamo 9 touch point di una strategia di adozione di un VDC:

  1. Infrastruttura scalabile – Prevede un disegno scalabile che permetta una crescita senza interruzioni di servizio;
  2. Ridondanza e resilienza – Implementa la ridondanza a ogni livello, dalle fonti di alimentazione alle apparecchiature di rete ed ai sistemi;
  3. Ottimizzazione – Sfrutta le tecnologie di virtualizzazione per consolidare i server virtualizzati e ottimizzare l'utilizzo delle risorse, riducendo anche il consumo energetico;
  4. Monitoraggio e gestione – Implementare sistemi di monitoraggio e gestione in tempo reale per monitorare l’infrastruttura, identificare le inefficienze e prendere decisioni di miglioramento basate sui dati;
  5. Software aggiornato – Il software obsoleto può rappresentare un collo di bottiglia per le prestazioni e la sicurezza del tuo virtual data center;
  6. Segmentazione della rete – La segmentazione della rete divide la rete del virtual data center in zone isolate, ciascuna con i propri controlli di accesso e policy di sicurezza;
  7. Bilanciamento del carico – Il bilanciamento del carico ottimizza il traffico di rete del tuo virtual data center distribuendolo uniformemente su più server o percorsi;
  8. Percorsi di rete diversificati – Diversi percorsi di rete, con più percorsi e ridondanze; garantiscono che il tuo data center rimanga connesso anche se un percorso presenta problemi;
  9. Backup regolari dei dati – I backup regolari forniscono una rete di sicurezza;

Modello "aas": Sicurezza, flessibilità e affidabilità

Non è un caso che ormai i principali vendor mondiali propongano le loro soluzioni software direttamente in cloud in modalità “software as a service” (SaaS) in modo che le aziende possano ricevere un servizio completo per il solo utilizzo del software, senza doversi preoccupare di tutti gli aspetti di infrastruttura per l’utilizzo del software stesso.

Per garantire la business continuity, ad esempio, diventa fondamentale affiancare logiche di Disaster Recovery alla scelta di adozione di un modello cloud.

Parliamo quindi di Disaster Recovery as-a-Service (DRaaS), che consente a un'azienda di eseguire il backup dei dati e dell'infrastruttura IT in un ambiente di cloud computing di terze parti.  Il modello as-a-service significa che l'azienda stessa non deve essere proprietaria di tutte le risorse né occuparsi di tutta la gestione per il Disaster Recovery, affidandosi invece al service provider.

La virtualizzazione del desktop è un’altra casistica di uso del cloud e del modello “aaS” per fornire alle aziende un nuovo approccio alla gestione delle postazioni di lavoro e agli strumenti tecnici in uso. Se in passato, infatti, le aziende acquistavano e gestivano gli strumenti di lavoro dei propri dipendenti in maniera autonoma, ora è possibile affidarsi ad un provider di VDI e Desktop as a Service, beneficiando quindi di un servizio gestito e di un risparmio in termini di investimento sulle infrastrutture e hardware grafico.

Differenze tra VDI e DaaS

La Virtual Desktop Infrastructure (VDI) è una tecnologia che permette di eseguire più ambienti desktop (workstation) su una infrastruttura server centralizzata all’interno di un Data Center. La tecnologia VDI, quindi, segmenta le risorse server in desktop virtuali e abilita gli utenti ad accedere anche via internet, ai dati e alle applicazioni aziendali. Questo approccio richiede investimenti in hardware e risorse IT dedicate per la configurazione, gestione e manutenzione dell'ambiente di desktop virtuali. Normalmente il costo di questo approccio è elevato perché chi ne fa uso paga un’infrastruttura di rete, una potenza di calcolo e dello spazio disco e necessita di un’ingegnerizzazione affidata al dipartimento IT interno, se ha competenza in materia, o a consulenti esterni.)

L’evoluzione del VDI si ritrova nel DaaS. Grazie a questo servizio è possibile espandere alle workstation aziendali i benefici derivanti dalla cloud adoption, filosofia che siamo normalmente abituati ad associare alle componenti server dei nostri sistemi informativi.

I servizi DaaS si basano sull’esecuzione in cloud di infrastrutture VDI dedicate all’erogazione di postazioni interamente customizzabili in termini di risorse hardware (processore, spazio disco, memoria e sistema operativo) e pronte all’utilizzo.

Agli amministratori IT delle organizzazioni sono messi a disposizione una serie completa di strumenti dedicati alla gestione e al monitoraggio delle workstation in modo da mantenerne il controllo.

Il cloud provider si farà carico di gestire tutto l’hardware e il software necessario all’erogazione delle workstation e le organizzazioni potranno godere di flessibilità operativa, scalabilità, sicurezza e una significativa riduzione dei costi.

L’elevata complessità delle infrastrutture VDI, che ne ha frenato l’adozione all’interno dei sistemi on-premise, sta trovando la sua naturale collocazione all’interno delle infrastrutture cloud. Le organizzazioni possono godere anche per questo servizio dei vantaggi tipici del cloud come l’alta affidabilità, l’agilità, la sicurezza integrata e la semplice integrazione con il resto dei servizi cloud disponibili.

La scalabilità dei servizi cloud rende conveniente l’utilizzo del servizio DaaS per le organizzazioni di tutte le dimensioni:

  • Le piccole aziende con poche postazioni, che non hanno personale IT specializzato, possono evitare di farsi carico della gestione sistemistica delle workstation.
  • Le grandi organizzazioni, con centinaia di postazioni, grazie a questo servizio possono focalizzare le risorse del reparto IT su servizi a valore aggiunto anziché sulla manutenzione della workstation fleet aziendale.

Le moderne tecnologie VDI inoltre permettono la virtualizzazione delle workstation grafiche allargando la platea del servizio anche alle aziende che operano in contesti dove le postazioni di lavoro richiedono elevate prestazioni grafiche e di calcolo.

Questo particolare tipo di workstation possono essere configurate con le risorse GPU (acronimo di Graphic Processing Unit) desiderate. Come noto, questo tipo di processore, oltre ad essere ottimizzato per il calcolo delle figure geometriche, può essere utilizzato per calcoli matematici molto complessi. 

Il servizio può quindi trovare utilizzo in contesti applicativi come: il CAD, il rendering, la modellazione 3D, lo sviluppo di contenuti multimedia ma trova applicazione anche nell’ambito della Business Intelligence, dei software di Intelligenza artificiale, del Deep Learning, e della Fluidodinamica computazionale.

Il DaaS preserva l'esperienza degli utenti, consentendo allo stesso tempo politiche di Bring Your Own Device (BYOD); gli utenti, infatti, possono collegarsi alla workstation da qualsiasi client e anche dai dispositivi personali. Questa modalità di fruizione del servizio mantiene intatta l’esperienza dell’utente e garantisce l’accesso agli strumenti aziendali in modo semplice, veloce e sicuro. Perché scegliere il modello Desktop as a Service

I motivi sono diversi, a cominciare dalla minore necessità di risorse impiegate e di conoscenze per amministrare l’intera struttura. Giocano un ruolo fondamentale i minori costi rispetto a soluzioni equipollenti (come le già citate infrastrutture VDI) ma la differenza più marcata è da ricondurre alla flessibilità delle soluzioni DaaS, in grado di soddisfare in modo affidabile e trasparente le necessità di quelle imprese i cui dipendenti lavorano in mobilità.

L’implementazione avviene nel rispetto di elevati standard di sicurezza e, tra le soluzioni in commercio, ce ne sono molte che consento di abilitare i dispositivi mediante i quali gli utenti possono interagire con il DaaS, strategia che limita i rischi di intrusioni e di usi non autorizzati.

Il costo di manutenzione dell’infrastruttura ne giova, così come vengono ridotte le voci di budget relative all’acquisto di hardware e software.

Conclusioni

Le aziende, per rimanere competitive, devono adattarsi a un ambiente in rapido cambiamento, dove la gestione efficace dei dati e delle risorse IT diventa critica. Le soluzioni basate sul cloud, come VDC, Disaster Recover as a service (DRaaS) e Desktop as a Service (DaaS), forniscono le infrastrutture necessarie per far fronte a queste sfide, permettendo alle aziende di essere più agili, scalabili e sicure.

 

AUTORI:

Alessio Panizzi - Innovation Manager Var Group e Enrico Borca - Sales Manager Var Group